In Italia, fino alla seconda metà del XVIII secolo, le 24 ore venivano fatte partire dall'istante del tramonto, che però varia durante il corso dell’anno a causa del moto della Terra attorno al Sole, talvolta anche di molti minuti (nel caso di Milano la variazione arriva a circa 3 ore e mezza).
William Herschel è stato un grande astronomo… ma è anche stato molto fortunato nel corso della sua carriera! Herschel è famoso per aver scoperto il pianeta Urano, il 13 marzo 1781. Ma questa importante scoperta è avvenuta per caso, mentre l’astronomo stava cercando di studiare qualcosa di molto diverso: la distribuzione delle stelle della Via Lattea (misurando le loro distanze da noi). E, sempre per caso, questi studi ebbero come risultato un’altra importantissima scoperta.
La misura del tempo è parte integrante degli studi astronomici, e gli astronomi fin dall'antichità erano esperti in tal campo. Per questo spesso gli osservatori astronomici erano stati incaricati dai governi di fornire un servizio di ora esatta. La meridiana del Duomo di Milano, costruita dagli astronomi di Brera su incarico del governo austriaco nel 1786 ne è un esempio.
Quando un fascio di luce attraversa un mezzo dispersivo, come un prisma, vediamo comparire una striscia colorata, che prende il nome di spettro, formata dalla scomposizione della luce nelle varie lunghezze d’onda, che l’occhio umano percepisce come colori differenti.
Nel 1788 il governo austriaco chiese agli astronomi di Brera di collaborare alla stesura di una carta geografica dei territori lombardi che facevano parte dell’impero, cioè le zone del Milanese e del Mantovano.
È il giorno in cui Galileo pubblica il Sidereus Nuncius dando il via a una delle più importanti rivoluzioni del pensiero scientifico.
Si tratta di un libro piccolo, solo una sessantina di pagine, ma importantissimo, perché Galileo affida a esso le descrizioni e i disegni di ciò che ha osservato con uno strumento che è da sempre associato al suo nome: il cannocchiale.
Nella cupola storica dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera si trova il telescopio rifrattore con cui Schiaparelli osservò il pianeta Marte, aprendo la diatriba sui misteriosi “canali”.
Probabilmente già gli antichi astronomi greci, come Ipparco di Nicea, avevano occasionalmente notato la presenza di Urano nel cielo, ma l’avevano classificato come stella. Questa interpretazione errata continuò fino al 13 marzo 1781, quando l’astronomo William Herschel, che stava in realtà osservando le stelle doppie, notò che questo astro aveva in realtà un moto proprio apprezzabile, seppur lento. A causa delle enormi distanze tra noi e le stelle, infatti, il moto delle stelle è troppo lento per essere osservabile in poche notti di osservazione, anche se in realtà le stelle si muovono nella galassia a migliaia di chilometri all’ora.
Lo sapevi che anche i ragni hanno avuto un ruolo importante nello sviluppo dell’astronomia? A partire dalla fine del Settecento i fili di ragnatela venivano comunemente usati all’interno dei micrometri, strumenti impiegati in astronomia per misurare la posizione e la distanza degli oggetti osservati con i telescopi.