Lo sapevi che… l’astronomia serviva anche per la preparazione delle carte geografiche?

Particolare della Carta del Milanese e del Mantovano
Particolare della Carta del Milanese e del Mantovano commissionata agli astronomi di Brera dal governo austriaco nel 1788

Nel 1788 il governo austriaco chiese agli astronomi di Brera di collaborare alla stesura di una carta geografica dei territori lombardi che facevano parte dell’impero, cioè le zone del Milanese e del Mantovano.

La Specola di Brera era all’epoca l’unica istituzione scientifica della zona con l’organizzazione, il personale e i mezzi per un’impresa del genere: gli astronomi sapevano posizionarsi nello spazio, dato che potevano misurare la latitudine e la longitudine dei luoghi dalla posizione delle stelle; sapevano costruire e utilizzare strumenti di precisione,  necessari per misurare angoli e distanze; e potevano organizzarsi per coprire l’intero territorio da cartografare.

All’epoca la misura di latitudini e longitudini richiedeva strumenti quali i pendoli e il circolo moltiplicatore di Reichenbach che si possono ammirare nel Museo Astronomico di Brera. Però questi strumenti sono troppo grandi e difficili da trasportare e usare sul campo; quindi gli astronomi utilizzarono la triangolazione geodetica, tecnica che era già stata utilizzata con successo da altri astronomi (Cassini per la carta della Francia) e che era l’unico metodo preciso per misurare un territorio prima dell’introduzione del GPS. Per le misure della triangolazione, i tecnici dell’Osservatorio progettarono e costruirono un quadrante portatile e barre metalliche di gran precisione; con questi strumenti, conservati ora nel Museo, gli astronomi cominciarono il loro lavoro in Lombardia, compiendo le misurazioni in ogni condizione meteorologica e su ogni tipo di terreno.   

Il territorio da cartografare veniva diviso in triangoli di alcuni chilometri di lato, con i vertici in punti facilmente visibili anche a distanza, come campanili, torri, montagne. Con i loro strumenti portatili,  gli astronomi misuravano gli angoli al vertice e usavano la trigonometria per calcolare le dimensioni dei triangoli. Le misure di angoli da sole però non bastano a determinare le dimensioni della rete; la campagna iniziò quindi con la misura diretta di una base geodetica di circa 10 km (Per la precisione, 9999,19 m) orientata in direzione nord-sud lungo il fiume Ticino vicino a Somma Lombardo, una zona molto pianeggiante dove, non a caso, oggi sorge l’aeroporto di Malpensa.

La campagna di misurazione durò fino al 1794, e alla sua conclusione il geografo Giacomo Pinchetti disegnò la nuova mappa e l’incisore Benedetto Bordiga iniziò la preparazione delle lastre di rame che dovevano servire per stamparla. Tutta l’operazione venne bruscamente interrotta nel 1796 con l’arrivo in Italia delle truppe di Napoleone.  Per non farle cadere in mano al nemico, l’esercito austriaco portò via le lastre, che vennero poi restituite all’Osservatorio nel 1804, ma della Carta vennero stampate solo poche copie.

Gli astronomi di Brera fecero anche numerose misurazioni per una mappa molto dettagliata della città di Milano, che doveva servire per un progetto di ristrutturazione del centro cittadino che non venne mai completato.

Le misure a Somma Lombardo furono ripetute diverse volte: l’ultima rilevazione dell’Istituto Topografico Militare del 1894 fornisce un valore di 9999,54 m.  La presenza dell’aeroporto, di un carcere e del bosco cresciuto nel frattempo hanno poi impedito nuove misure di quel tratto.

Testo Cristina Zangelmi, con la consulenza di Mario Carpino e Ginevra Trinchieri

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