Lo sapevi che… anche la politica ha avuto un ruolo nelle scoperte astronomiche di Schiaparelli?

Nella cupola storica dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Brera si trova il telescopio rifrattore con cui Schiaparelli osservò il pianeta Marte, aprendo la diatriba sui misteriosi “canali”.

Schiaparelli si era laureato al Politecnico di Torino, dove era stato allievo di Quintino Sella, che sarà Ministro delle Finanze del Regno d’Italia dal 1862 al 1873, e di Luigi Menabrea, Primo Ministro dal 1867 al 1869. Proprio grazie a queste conoscenze importanti, unite alla fama derivatagli dalla scoperta del pianetino Esperia nel 1861, il neo-assunto direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera riuscì, nel dicembre 1862, a ottenere che venisse acquistato un nuovo e, per l’epoca, potente telescopio rifrattore Merz da 22 cm, che entrerà poi in funzione nel 1875. Si tratta probabilmente del primo strumento scientifico il cui acquisto è stato finanziato direttamente dal governo del Regno d’Italia, pochi mesi dopo l’unificazione nazionale.

Le caratteristiche di questo strumento, equipaggiato con speciali micrometri, dovevano servire a Schiaparelli per lo studio delle stelle doppie, misurandone con precisione posizioni assolute e relative (ed effettivamente questo fu il suo utilizzo principale e Schiaparelli riportò nei suoi diari più di 10000 osservazioni di oltre 1000 sistemi di stelle). Ma la fama di Schiaparelli è principalmente legata alla casuale scoperta di insolite caratteristiche della superficie di Marte che l’astronomo osservò proprio grazie alla migliore qualità del suo nuovo telescopio e che lo indussero a iniziare un’osservazione sistematica della superficie del pianeta.

Proprio in virtù di questi meriti scientifici, pochi anni più tardi l’assemblea della Camera dei Deputati si troverà nuovamente impegnata in una “discussione dello schema di legge per l’acquisto di un refrattore equatoriale da collocarsi nell’Osservatorio di Brera”, il cui esito positivo verrà comunicato a Schiaparelli dallo stesso Sella con una lettera personale: “Caro Amico eccoti il risultato della votazione a scrutinio segreto. Favorevoli 192 / Contrari 37 / Votanti 229. La votazione è veramente splendida e negli uffici e nella Camera si disse esplicitamente che si dava il canocchiale perché vi era un astronomo che lo valeva. La stima che si ha di te ci entrò per moltissimo nel voto. Puoi quindi essere lieto e fiero della dimostrazione solenne tanto che non ne ricordo l’eguale, che ti diede la tua patria”.

Nonostante le gravi difficoltà economiche in cui si trovava allora il Regno d’Italia (lo stesso Sella aveva proposto e fatto approvare la “tassa sul macinato”, che generò proteste e rivolte nella popolazione), il governo volle comunque sostenere esplicitamente l’Osservatorio e i progetti di Schiaparelli, acquistando il telescopio da 49 cm che fu utilizzato a Brera dal 1886 al 1936, per poi essere trasferito nella sede di Merate, dove rimase in funzione fino agli anni ‘60, prima di essere smontato. Il telescopio è stato restaurato recentemente e si può ammirare al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.

Testo Cristina Zangelmi, con la consulenza di Mario Carpino e Ginevra Trinchieri 

Video dell’intervista a Agnese Mandrino

Alcuni testi tratti dal blog Di pane e di stelle dell’Osservatorio Astronomico di Brera

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