Guardare Marte con un telescopio di fine Ottocento offriva la stessa risoluzione dell’osservare la Luna con un binocolo da teatro, quando può sembrare di scorgere i due amanti immaginati da Filippo Zamboni nel suo “Bacio nella Luna”.
Questa immagine è stata utilizzata infatti per spiegare che i “canali” visti da Giovanni Schiaparelli su Marte erano soltanto un’illusione ottica.
Filippo Zamboni, “Il bacio nella Luna, pandemonio, ricordi e bizzarrie” a cura della vedova Emilia Zamboni, nata Dagnen de Fichtenhain, edito dalla casa editrice G. Romagna & C. del 1912