Schiaparelli era già noto come uno scienziato brillante, e si dimostrò anche un lavoratore instancabile; con la sua energia e inventiva in poco tempo impresse un nuovo corso all’Osservatorio.
Mossotti viene descritto da tutti coloro che l'hanno conosciuto come una persona semplice e mite, che ascoltava attentamente gli altri e non cercava di imporre il proprio punto di vista, ma che aveva una dirittura morale che gli impediva di nascondere le proprie convinzioni.
Molteplici sono stati i rapporti tra Napoleone Bonaparte e l'Osservatorio di Brera. Napoleone apprezzava le qualità morali e scientifiche di Oriani, che insignì di titoli onorifici e a cui affidò diversi incarichi importanti.
Oriani fu uno degli astronomi più importanti della sua epoca: la sua attività si svolse principalmente nei campi della meccanica celeste (cioè delle teorie matematiche che descrivono il moto orbitale dei corpi celesti), dell'astronomia osservativa e della geodesia.
Joseph Megele venne trasferito da Vienna a Milano nel 1773, anno in cui l'Osservatorio astronomico di Brera passò sotto il governo austriaco. Dato che era esperto nella costruzione di strumenti scientifici di precisione, incomincia a sovrintendere l'officina meccanica dell'Osservatorio. Con Megele ha infatti inizio la successione dei macchinisti dell'Osservatorio che diventerà presto una vera e propria scuola di tecnologia fino ai primi decenni del XX secolo, diventando un punto di riferimento per l'industria di Milano. Ha costruito la maggior parte delle apparecchiature, tra cui l'orologio a pendolo compensato in temperatura, uno dei più precisi dell'Osservatorio per più di un secolo, e gli strumenti di misura utilizzati nella campagna geodetica per la preparazione della carta del milanese e del mantovano del 1798.
Pasquale Bovio e Domenico Gerra erano due giovani padri gesuiti di cui non si conosce quasi nulla. Si sapeva che insegnavano al Palazzo di Brera intorno alla metà del Settecento e che si ritrovavano nella stanza di uno dei due per esplorare il cielo e verificare con i propri occhi le nozioni di astronomia che spiegavano nei loro corsi. Durante le loro perlustrazioni notturne scoprono una cometa e incominciano a ricevere attenzioni perchè in quel periodo lo studio delle comete era al centro delle attenzioni della comunità scientifica. Incoraggiati dai loro superiori, proseguono con le osservazioni, ma ben presto si accorsero che non potevano continuare da soli. Nel 1762 si aggiunsero Luigi Lagrange, a cui il rettore affidò la direzione delle osservazioni e il compito di procurarsi la strumentazione adeguata, e Ruggiero Boschovich che ottenne la cattedra di matematica all'Università di Pavia. A lui si deve la costruzione della torretta ottagonale costruita nel 1765 sul tetto del Collegio che per un secolo rimase il sito osservativo principale della Specola di Brera.
Ruggiero Giuseppe Boscovich nasce il 18 maggio 1711 nella città di Ragusa (oggi Dubrovnik), sulle coste della Dalmazia. Seguendo l'esempio di molti suoi parenti e fratelli, Ruggiero inizia una formazione religiosa e compie i suoi studi inferiori (grammatica, umanità e retorica) al Collegio Gesuitico di Ragusa, dove si distingue come “giovane di grandi speranze”; per proseguire negli studi superiori, nel 1725 è inviato al Collegio Romano, che era considerato la migliore scuola gesuitica in Europa. Qui intraprende il lungo percorso di formazione richiesto a un aspirante gesuita: dopo due anni di esercizi spirituali pronuncia i voti di noviziato e prosegue con i corsi di retorica, poesia, dialettica, filosofia naturale e morale, metafisica, logica.