In Italia, fino alla seconda metà del XVIII secolo, le 24 ore venivano fatte partire dall’istante del tramonto, che però varia durante il corso dell’anno a causa del moto della Terra attorno al Sole, talvolta anche di molti minuti (nel caso di Milano la variazione arriva a circa 3 ore e mezza). Per questo motivo molte nazioni europee decisero di adottare come inizio del nuovo giorno il “mezzogiorno vero”, cioè il momento in cui il Sole raggiunge la sua massima altezza sul meridiano del luogo di osservazione. Lo strumento usato per determinare l’istante del “mezzogiorno vero” è la Meridiana.
Nel ‘700 la Lombardia era parte dell’Impero austriaco, e proprio un decreto imperiale impose che dal 1 dicembre 1786 ci si conformasse con “l’ora transalpina” (o ora francese), basata appunto sul “mezzogiorno vero”. Agli astronomi di Brera venne quindi dato l’incarico di costruire una Meridiana all’interno del Duomo di Milano.
La linea meridiana è ancora visibile sul pavimento del Duomo e consiste in una striscia di ottone incassata nel pavimento, che attraversa per tutta la larghezza la cattedrale, da Sud a Nord, vicino all’ingresso, risalendo poi per tre metri lungo la parete, perché altrimenti sarebbe stata troppo corta. Sul soffitto della navata, nei pressi della parete sud, a un’altezza di 24 metri, si trova il foro che permette il passaggio del fascio di luce solare.
La scelta di questa collocazione per la Meridiana era vincolata da due condizioni molto precise: doveva essere ben visibile ai cittadini, ma allo stesso tempo non disturbare lo svolgimento dei riti religiosi. La posizione scelta andava bene anche agli astronomi perché potevano vedere la Specola di Brera da un tavolato posto sopra la volta e “sincronizzare” la Meridiana controllando la correttezza della sua giacitura con i segnali del mezzogiorno trasmessi dall’Osservatorio.
Anche se tutti i cittadini avevano accesso alla Meridiana, era impensabile che si recassero tutti contemporaneamente in Duomo ogni giorno per regolare i propri orologi. Fu quindi istituito un servizio per diffondere in modo più efficace la segnalazione del mezzogiorno: una persona incaricata leggeva la Meridiana e mandava un segnale verso il Castello Sforzesco nel momento del mezzogiorno. Da lì partiva un colpo di cannone che avvertiva la cittadinanza dell’inizio del nuovo giorno.
Testo Cristina Zangelmi con la consulenza di Mario Carpino e Ginevra Trinchieri
Basato sul lavoro degli studenti della ASL: Alessandro Latino, Federica Marelli, Silvia Scavello