Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Lo sapevi che… Schiaparelli è stato il primo ad applicare un metodo cartografico a un altro pianeta del Sistema Solare?

Mappa di Marte del 1877
Mappa di Marte disegnata da Schiaparelli durante l’opposizione del 1877

Schiaparelli è famoso nel mondo per le sue osservazioni di Marte, cominciate per caso mentre esplorava le potenzialità del nuovo telescopio dell’Osservatorio Astronomico di Brera, entrato in attività nel 1875.

Quando Marte si trova in opposizione rispetto al Sole, ovvero quando la Terra si trova tra il Sole e Marte, si hanno le condizioni di osservazione più favorevoli, perché il pianeta rosso è visibile per tutta la notte e appare più grande e lminoso.

Schiaparelli osservò per la prima volta Marte proprio durante uno di questi periodi fortunati e si accorse che poteva distinguere molti più particolari di quanti ne fossero riportati nelle mappe dell’epoca. Iniziò così una serie di osservazioni sistematiche durante le opposizioni del pianeta, circa ogni due anni, e disegnò mappe ogni volta più precise e dettagliate. Queste mappe sono considerate il fondamento dell’areografia, cioè la geografia di Marte.

Ma perché le mappe di Schiaparelli apparivano così diverse dalle precedenti? Questo non è dovuto soltanto alla potenza del telescopio usato, ma anche, soprattutto, al metodo con cui Schiaparelli mappava la superficie del pianeta.

Mentre gli astronomi precedenti avevano semplicemente fatto disegni di ciò che vedevano attraverso l’oculare, Schiaparelli applicò invece un vero e proprio metodo cartografico seguendo “lo stesso principio, che si usa per la topografia terrestre. Un certo numero di punti distinti e facili a riconoscere, distribuiti con la maggior possibile uniformità su tutta la superficie del pianeta, si prende come rete fondamentale e si cerca di ottenerne la posizione con la massima esattezza. Tra questi poi s’interpolano le linee del tracciamento ed i minuti particolari a semplice estimazione d’occhio”.

Schiaparelli utilizzò quindi gli stessi metodi di triangolazione usati per le carte geografiche terrestri: scelse un punto di riferimento principale, in questo caso la direzione dell’asse di rotazione del pianeta e la posizione della calotta polare australe, trovò degli elementi facilmente distinguibili sulla superficie marziana, misurò le loro coordinate e disegnò poi quello che si trova all’interno di ogni settore della griglia così costruita, cercando di rispettare il più possibile le proporzioni delle caratteristiche che osservava.

Il risultato furono splendide mappe del pianeta rosso che che sono state la base di partenza di ogni studio della superficie marziana fino all’avvento delle missioni spaziali, che hanno fornito fotografie di alta qualità del suolo marziano.

Testo Cristina Zangelmi con la consulenza di Mario Carpino e Ginevra Trinchieri

Alcuni testi tratti dal blog Di pane e di stelle dell’Osservatorio Astronomico di Brera